venerdì 12 maggio 2006

Influenza aviaria: IL MINISTRO E IL DOTTORE

Seconda parte:
a chi serve il Tamiflu?

Roma, 18 ottobre 2005 - ''Tutti i cittadini dovrebbero fare il vaccino contro l'influenza stagionale'' e non solo chi appartiene alle categorie tradizionalmente ritenute a rischio, ''perché' gli esperti dicono che può rappresentare un aiuto, anche se ovviamente non e' il vaccino contro l'influenza di stagione quello adatto per il virus dell'influenza aviaria''. Lo ha detto il ministro della Salute, Francesco Storace, intervenuto oggi durante la trasmissione di Radiodue ''28 minuti'', che ha confessato ''anch’io faccio abitualmente il vaccino da anni.”

Il gruppo farmaceutico Roche ha annunciato subito dopo un aumento della capacità di produzione dell'antivirale Tamiflu, considerato efficace nella lotta all'influenza aviaria. William Burns, responsabile della divisione pharma del gruppo, dichiara
"al momento La Roche ha una licenza esclusiva per la fabbricazione del Tamiflu. Possiamo accontentare tutti.”

Licenza esclusiva? Diamo alcuni numeri. 50 milioni di euro spesi dal ministero della salute per immagazzinare milioni di vaccini. C’è n’era bisogno? Bisognava immagazzinarli subito, immediatamente? Tamiflu non è l’unico vaccino considerato efficace. C’è ne sono almeno altri due. C’è n’era bisogno? Diffusione da tutti i mass media di allarmismo e paura. Siam tutti in pericolo di pandemia e moriremo a migliaia. C’è n’era bisogno? Il Tamiflu prima era considera un farmaco di bassa categoria, un fallimento del mercato. Nessuno lo comprava. Prima dello scoppio dell’allarme aviaria, ovviamente. C’è n’era bisogno? Ma come si fa a sapere che Tamiflu è efficace su un virus che muta in continuazione, di cui non si conosce ancora bene l’impatto sull’uomo?Abbiamo davvero bisogno di un stock di milioni di questi vaccini? Saranno efficaci? O il prossimo inverno saranno dichiarati superati da nuovi vaccini? Ma c’è n’era davvero bisogno?

Ma soprattutto. Sapevate che quest’anno sono aumentate di oltre il 30% il numero delle persone che si sono vaccinate contro l’influenza normale? Anche quello è un business. Perché l’ex ministro si traveste da dottore? o son i suoi amici dottori che si travestono da ministro? Non voglio cadere nella retorica ma ci son altre epidemie o malattie che non ricevono un soldo o molti meno e colpiscono molta più gente. Questa storia dell’influenza aviaria puzza e tanto. Qualcuno ci ha marciato e forse guadagnato. Certo la non immacolata storia del ministro non depone in suo favore e si sa che quelli de La Roche non sono certo un’associazione umanitaria no profit. Mah. Staremo a vedere.

venerdì 5 maggio 2006

Influenza aviaria: IL MINISTRO E IL DOTTORE.

Prima parte: il Ministro

Francesco Storace, ex Ministro della Salute, nasce come giornalista del Secolo d’Italia. Figlio adottivo di mamma Roma aderisce fin da ragazzo al Movimento Sociale Italiano, poi Alleanza Nazionale. Viene eletto deputato la nel 1994 e nel 1996, poi nell’aprile 2000 diventa presidente della Giunta Regionale del Lazio. E qui cominciano i primi guai. Storace mostra subito un grandissimo fascino per il potere e per le rivincite morali. Figlio degli anni settanta in cui lui e quelli del suo partito le prendevano dagli Autonomi e da quelli di Potere Operaio, decide che ora Roma e il Lazio devono essere trasformate piazzando ai posti giusti i suoi amici. Lui è il capo ora. Il nodo più interessante è la sanità regionale con un dominio assoluto di primari d’ospedale vicini alla sua corrente politica o conoscenti. Dura vita per i medici che la vedono diversamente e per gli abortisti. La sanità capitolina si incartapecora in interessi politici, cliniche private, privilegi e proibizionismo. Il massimo picco del suo potere avviene alla fine sul suo mandato alla sua poltrona regionale. Nel 2005 mette su un impianto di spionaggio dei suoi rivali politici che farebbe invidia al Watergate di Nixon. Francesco Stor-haker, come lo soprannominerà la sua ex sodale Alessandra Mussolini, nega ancora tutto, ma intercettazioni, affiliazioni e sospetti sono un fardello pesante. Lo stesso anno si consuma dentro il suo partito, Alleanza Nazionale, una notte di lunghi coltelli tra la sua corrente “Destra Sociale” (insieme a Alemanno, Urso, Matteoli e Nania) contro gli altri (La Russa e Gasparri), considerati vicini al leader Fini, considerato debole e traditore della “Linea di Fiuggi”. Ci furono accuse e insulti ma Fini represse lo scontro nel sangue, facendo piazza pulita di tutti i colonnelli, azzerando le cariche del partito e restando l’unico e incontestabile faraone. Destra Sociale venne sciolta ufficialmente quando Storace sconfitto alla carica di presidente della Regione Lazio chiede in cambio una poltrona di ministro, la sua tanto amata Sanità. Gasparri si oppone alla sua entrata al governo e vincola la sua permanenza alle Comunicazioni alle decisioni di Berlusconi. Storace entra nel governo, Gasparri esce e viene sciolta Destra Sociale. Ora Il ministro ha campo libero.